Cori da stadio

Coro da stadio e musica di Ligabue per il Torino

coro curva maratona

Tra i cori da stadio il più bello è sulla musica di un hit di Luciano Ligabue cantato dagli ultras del Toro.

L’entusismo c’è sempre al seguito dei Granata! E non mancano anche il divertimento e lo spirito di collettività dei CAST 1983 ripresi in questo video relativo alla trasferta contro l”Inter del Novembre 2017 mentre sono in viaggio in treno verso Milano con gli altri ultrà della Curva Maratona:

La canzone della tifoseria del Torino recita queste parole:

“E Toro Alé e Toro Alé
Nella mia Vita tiferò per sempre Te
Ovunque Andrai io ci sarò
Per questa maglia e questo stemma impazziró…
E non ce n’è e non ce n’è
E fumo canne bevo birra e penso a Te
Ultras siam noi Ultras siam noi
E se ci incontri sono solo cazzi tuoi “

La musica originale del coro della Curva

Cori ultras e musica sono la nostra (e la tua che leggi) passione! Questa volta andiamo a parlare di un cantautore italiano, quasi una rarità in un mondo, quello delle canzoni dei tifosi, che tratta spesso brani stranieri, magari di musica dance o vecchie chicche rock. Non ho che te è un pezzo di Luciano Ligabue, un estratto indesito dal disco Giro del mondo pubblicato da ettichetta musicale Zoo Aperto nel 2005.

Così il cantante descive la sua canzone:

« Parla di una persona che viene licenziata e della crisi che questo comporta, che non è solo una crisi economica ma è soprattutto una crisi d’identità. L’arrangiamento musicale e la scrittura sono vagamente folk, ma il suono è fra il rock e il punk. Una volta che abbiamo saputo che avremmo suonato al “Whisky a go go” di Los Angeles e che il giorno dopo lo studio dei Foo Fighters sarebbe stato a disposizione, abbiamo deciso di registrarlo lì, in un pomeriggio. Lo studio ha ancora il mixer con cui i Nirvana hanno registrato Nevermind e lì Tom Petty ha registrato un sacco di album. Insomma, è un mixer storico. »

L’inferno è solamente una questione temporale
A un certo punto arriva punto e basta
A un certo punto anch’io uso l’ingresso principale
E hanno detto avete perso il posto
È vero il mio lavoro è sempre stato infame
Ma l’ho chiamato sempre il mio lavoro
E c’han spostato sempre un po’ più avanti la pensione
Ma quello adesso è l’ultimo pensieroNon ho che te
Non ho che te
Ti chiedo scusa se ti offro così poco
Non ho che te
Non ho che te
Volevo darti tutto ciò che avrei dovuto
Volevo darti tutto ciò che avrei volutoL’inferno è solamente una questione personale
All’improvviso è il posto che frequenti
In banca son gentili ma non mi danno niente
La stessa gentilezza del serpente
I giorni sono lunghi non vogliono finire
Le luci sono quasi tutte spente
Il sindacato chiede un’altra mobilitazione
Per quelli che ci sono ancora dentroNon ho che te
Non ho che te
Che cosa ho fatto per meritarmi tanto
Non ho che te
Non ho che te
Ti chiedo scusa se non ti darò abbastanza
Ti chiedo scusa se ti chiederò pazienzaE l’altro giorno ho visto il titolare
Aveva gli occhi gonfi
La giacca da stirare
Mi ha visto si è girato stava male
Aveva gli occhi vuoti
La barba da rifareL’inferno è solamente una questione di calore
Com’è che sento il gelo nelle ossa
Che cosa te ne fai di uomo che non ha un lavoro
Di tutti quei vorrei però non posso
Vedessi quanto buio sotto questo sole
Ma è molto se non vedi niente
Vedessi dove arrivano i pensieri di qualcuno
Vedessi amore come fan spaventoNon ho che te
Non ho che te
Ti chiedo scusa se ti offro così poco
Non ho che te
Non ho che te
Volevo darti tutto ciò che avrei doluto
Non ho che te
Non ho che te
Che cosa ho fatto per meritarmi tanto
Non ho che te
Non ho che te
Ti chiedo scusa se non ti darò abbastanza
Ti chiedo scusa se ti chiederò pazienza (he)
(Uoh, he, uoh, he, uoh, he, uoh)

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