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Italia vs Germania di Messico 70 dal calcio alla musica

Gli artisti sono persone strane, quelli dell’orchestra filarmonica di Torino ripropongono in musica la sfida Italia vs Germania, quella dei mondiali di calcio Messico 1970.

Praticamente a colpi di fiati, corde pizzicate, timpani, tamburi etc rivivremo la sfida delle sfide, quella che a pallone vincemmo 4 a 3 in quel dello stadio Azteca di Città del Messico: “la partita del secolo”, così è famosa e così recita la targa presente allo stadio americano.

Questa volta non ci saranno Boninsegna, Riva e Rivera contro Beckembauer e Muller, ma Vivaldi ed Albioni contro Bach.

Una bell’idea per far avvicinare alla musica classica tanti di noi..

Ora però riviviamo quel match messicano tanto mitico:
La Nazionale non aveva convinto nel girone di qualificazione del primo turno della Coppa del Mondo di calcio di Messico 1970 e le polemiche non tardarono ad arrivare.
Si parlò anche molto di razzismo, poichè sembra che il commentatore Nicolò Carosio si espresse in malo modo nei confronti di un guardalinee etiope. L’Italia arrivò ai quarti avendo battuto i padroni di casa e difronte trovarono la grande corazzata teutonica, pronosticata vincente del torneo.

Daltronde il legame calcio e musica è molto forte quando si parla di Messico 70, basta pensare ad Ossessione 70, il brano di Mina, del quale abbiamo già parlato.

Per il terzo appuntamento di Stagione, l’Orchestra Filarmonica di Torino propone una vera e propria sfida Italia-Germania, sulla falsariga della famosissima partita dei Mondiali in Messico datati 1970. In programma, infatti, Albinoni e Vivaldi “contro” Bach e Händel. Più che uno scontro, tuttavia, si tratta di un incontro musicale fatto di analogie, rimandi, scambi e reciproche influenze tra sinfonie e concerti delle più grandi star della musica barocca. E in un momento storico in cui l’idea di “straniero” e di diversità sono costantemente al centro del dibattito, è quanto mai interessante poter ascoltare – e confrontare – questi stessi temi declinati in musica nell’Europa del 1700.

Sul palco, oltre agli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino guidati da Sergio Lamberto, ci sarà l’oboista Paolo Grazia: membro del Quartetto Bibiena con cui ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2003, il “Premio Abbiati” della critica italiana, le sue incisioni e le sue esecuzioni di opere barocche e classiche sono un punto di riferimento a livello internazionale.

L’appuntamento di dicembre, come molti altri della Stagione 2015/2016, si articola su tre diverse sedi: oltre al consueto appuntamento del martedì sera presso il Conservatorio “G. Verdi”, in cui il pubblico avrà la possibilità di ascoltare il concerto nella sua massima espressione, si aggiungono la possibilità di assistere al lavoro di preparazione e concertazione dei brani in programma fin dal primo incontro dell’Orchestra con il solista – questa volta presso sala multifunzionale del Cecchi Point – e, rinnovando un appuntamento a cui l’Oft ha storicamente abituato proprio pubblico, la prova generale della domenica pomeriggio presso il Teatro Vittoria.

Per il terzo appuntamento di Stagione, l’Orchestra Filarmonica di Torino propone una vera e propria sfida Italia-Germania, sulla falsariga della famosissima partita dei Mondiali in Messico datati 1970. In programma, infatti, Albinoni e Vivaldi “contro” Bach e Händel. Più che uno scontro, tuttavia, si tratta di un incontro musicale fatto di analogie, rimandi, scambi e reciproche influenze tra sinfonie e concerti delle più grandi star della musica barocca. E in un momento storico in cui l’idea di “straniero” e di diversità sono costantemente al centro del dibattito, è quanto mai interessante poter ascoltare – e confrontare – questi stessi temi declinati in musica nell’Europa del 1700.

Sul palco, oltre agli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino guidati da Sergio Lamberto, ci sarà l’oboista Paolo Grazia: membro del Quartetto Bibiena con cui ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2003, il “Premio Abbiati” della critica italiana, le sue incisioni e le sue esecuzioni di opere barocche e classiche sono un punto di riferimento a livello internazionale.

L’appuntamento di dicembre, come molti altri della Stagione 2015/2016, si articola su tre diverse sedi: oltre al consueto appuntamento del martedì sera presso il Conservatorio “G. Verdi”, in cui il pubblico avrà la possibilità di ascoltare il concerto nella sua massima espressione, si aggiungono la possibilità di assistere al lavoro di preparazione e concertazione dei brani in programma fin dal primo incontro dell’Orchestra con il solista – questa volta presso sala multifunzionale del Cecchi Point – e, rinnovando un appuntamento a cui l’Oft ha storicamente abituato proprio pubblico, la prova generale della domenica pomeriggio presso il Teatro Vittoria.

È stato Nicola Campogrande, direttore artistico della Oft, a immaginare il terzo appuntamento della stagione della Filarmonica di Torino come una sfida sul modello di quell’Italia-Germania, giocata il 17 giugno del 1970 allo stadio Atzeca di Città del Messico, con l’esaltante vittoria degli azzurri per 4 a 3 sui «panzer» tedeschi.

Ma non si giocherà a calcio ma colpi di note con quattro celebri partiture di Albinoni e Vivaldi ad opporsi ad altrettante composizioni di Bach e Händel: in campo gli Archi della Filarmonica con Sergio Lamberto concertatore e «arbitro» affiancato dall’oboista Paolo Grazia.

SOGNANDO L’AZTECA
«Si tratta di un incontro musicale fatto di analogie, rimandi, scambi e reciproche influenze tra sinfonie e concerti delle più grandi star della musica barocca» dice Sergio Lamberto che si ricorda a memoria quel 4 a 3 messicano entrato nella storia del calcio mondiale: «Avevo 10 anni e mio padre mi fece dormire al pomeriggio, per essere ben sveglio la notte» spiega il violinista.

SOGNANDO MADRID
Paolo Grazia, oboista, membro del Quartetto Bibiena, si ricorda soprattutto dell’Italia-Germania di Madrid del 1982: «Una vittoria di veri fuoriclasse, come del resto sono i compositori che faremo incontrare in questo appuntamento».
Tre le sedi e tre date per il concerto: oggi dalle 10 alle 13 al Cecchi Point (in via Antonio Cecchi 17) per le prove di lavoro; domani,alle 17, al Teatro Vittoria (via Gramsci 4) con le prove generali. Infine, martedì 1 dicembre, ore 21 , al Conservatorio «Giuseppe Verdi».

IL PROGRAMMA
Si comincia con Tomaso Albinoni e il Concerto in re minore per oboe e archi op. 9 n. 2, seguito dalla Sinfonia in sol minore per archi e basso continuo. Poi tocca a Johann Sebastian Bach con il Concerto in la maggiore per oboe d’amore e archi BWV 1055.Si passa poi a Georg Friedrich Händel e al Concerto n. 3 in sol minore per oboe e archi, per finire con Antonio Vivaldi e i suoi concerti in sol minore per archi e basso continuo RV 157 «di Parigi» e quello in do maggiore per oboe, archi e basso continuo RV 447. Non a caso Vivaldi concluderà con la musica del« prete rosso»: «Sarà il nostro Del Piero – dice convinto Lamberto – in grado di fare la differenza».

SI GIOCA PER IL PARI
Il risultato sarà quasi certamente un pareggio «vista la grandezza degli autori e delle composizioni». Ma l’obiettivo è quello di catturare nuovo pubblico, soprattutto giovani, con proposte originali a cominciare dai titoli dei concerti. Italia-Germania, 45 anni dopo, sarà utilissima alla causa.

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