Il calcio e la musica

Tutto il calcio minuto per minuto

A volte la radio è più calcio che musica, lo dimostra Tutto il calcio minuto per minuto, la trasmissione che tutti abbiamo ascoltato e seguito e che ricordiamo con affetto, come fosse parte della nostra vita.

La trasmissione nacque nel 1959, idealizzata da Guglielmo Moretti, Roberto Bortoluzzi e Sergio Zavoli; tra gli anni 70 e gli 80 ci furono punte di ascoltatori fino ai 25milioni!

Il 16 Aprile ci ha lasciati Livio Forma e lo vogliamo ricordare con queste parole scritte da Gianluca, uno di voi, uno dei tanti Footballer a 45 giri che ci segue, ma prima ri-ascoltiamoci tutti insieme la sigla della trasmissione, A Taste of Honey nella versione strumentale del 1965 suonata da Herb Alpert & Tijuana Brass:

da Sodalizio:

Pochi giorni fa ci ha lasciati Livio Forma una delle ultime voci di Tutto il calcio minuto per minuto” una trasmissione, se così si può chiamare … visto che è prima di tutto uno dei simboli più rappresentativi del calcio di una volta, uno dei cronisti della vecchia scuola, voce bella nel “timbro” e soprattutto per l’adrenalina e calore che emanava pari ad altre voci sacre come il grande Ciotti e l’immenso Ameri e molti altri.
La trasmissione nacque nel lontano ’59 e molti cronisti hanno dato il proprio contributo a renderla un capolavoro che ancora oggi resiste malgrado le pay tv; un prodotto molto mediocre e inferiore rispetto all’emozione che i cronisti davano e danno via radio ma che viene preferito da molti perché supportate dalle immagini. Noi la domenica pomeriggio il calcio lo ascoltavamo e in un certo senso dovevamo immaginarlo e grazie a questi telecronisti dotati di un’elegante dialettica, il lavoro ce lo rendevano più facile visto e considerato la loro abilità con le parole. La trasmissione ancora esiste e resiste anche perché proprio causa dell’handicap della mancanza delle immagini molti italiani lo preferiscono perché prodotto di qualità a differenza delle soporifere telecronache delle pay tv.
Per noi tutti era un calcio vero diverso in tutto da quello di oggi, che non conta un cxxx … era il calcio delle bandiere, dei grandi presidenti e dirigenti delle piccole realtà di provincia che potevano sognare e giocare la a e le coppe europee. Erano anche gli anni della nostra gioventù e spensieratezza e lasciatemelo dire anche un modo diverso di tifare senza interessi solo tanta passione senza repressione e calcio moderno che ha spazzato e sta spazzando via i nostri ideali e valori, sostituiti da vari prodotti mediocri solo business e tanto marciume.
Due mondi quello ultras e della radiocronaca mai entrati in collisione come lo è stato con le paytv che ha rubato i tifosi allo stadio per farli sedere in poltrona. Era frequente vedere molti in curva con le cuffie per seguire anche gli altri campi e passarsi i risultati e curve esplodere di gioia prima che lo speaker desse il risultato di una rivale che soccombeva ancora oggi qualcuno le usa perché malgrado tutto i cronisti hanno saputo farsi valere in questo momento di difficoltà ed è sempre un piacere ascoltarli alla radio perché malgrado oggi sia un calcio finto loro riescono comunque a ricreare quella atmosfera a noi cara che ad ogni goaaalll o un interrompo da … attimo di silenzio e poi si esulta di vero cuore perché quelle voci a differenza delle paytv quando parlano di calcio il cuore te lo fanno vibrare e a ogni goaalll della nostra squadra esplodere di gioia.
Lunga vita a questo modo di raccontare il calcio una delle poche cose rimaste da andare fieri ma soprattutto custodire gelosamente.

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