Novità, gossip e...

Calcio in “america”: dollari, schiaffi e musica country

Siamo ai Playoff della Major League Soccer (quanto odio la parola “soccer”, fottuti yankees!) , si incontrano i Galaxy di Los Angeles ed i Red Bull di New York (Tag)…da una parte c’è Beckham, dall’ altra Henry; il francese è terzo in classifica marcatori con 14 reti, l’ inglese al secondo posto nella classifica assist-men con 15 passaggi utili decisivi. La partita si gioca al Red Bull arena, nel New Jersey. 

Siamo in “america” e quindi nel paese dell’ esaltazione dello spettacolo; quello spettacolo esagerato, senza limiti che va contro ogni legge dello sport e si lega ad avvenimenti un po’ strani e dettati dalla legge del dollaro..infatti il calcio d’inizio del match è venuto a darlo il brasiliano Neymar, la stella del Santos, “costretto” dalla Red Bull, suo sponsor personale e sponsor della squadra di NY, che infatti ne porta il nome (che schifo!).

La rete dei Galaxy è stata segnata al 15′ pt da Mike Magee su assist di..indovinate un po’? Beckham ovviamente! La rete è stata convalidata anche se c’era una posizione di dubbio fuorigioco, oltretutto di un’ altra nostra vecchia consocenza: l’ ex interista Robbie Keane. Il resto della partita non offre molto, NY attacca e dall’ altra parte sale in cattedra il portiere californiano Josh Saunders, che difende il risultato.

Siamo nel peggior campionato del mondo, ci sono tifosi che non hanno capito la differenza con l’ NBA o il baseball e vogliono le mascottes ed i popcorn; ma allora perchè parlarne?

Per ciò che è accaduto nel finale della partita: subito dopo il triplice fischio, nel cerchio del centrocampo si è scatenata una rissa provocata da Rafa Marquez, il nazionale messicano ex Barcellona (Tag) ora in forse ai Red Bull, che ha preso il pallone e l’ha scagliato addosso a Landon Donovan dei Galaxy. A questo punto Cristman e Juninho sono intervenuti “fisicamente” a fare giustizia ed è scoppiata la mega rissa che ha coinvolto anche membri degli staff tecnici e sanitari delle due squadre. Tornata la calma, a Marquez e Juninho è stato mostrato il cartellino rosso e ora per loro sono in arrivo pesanti sanzioni. 

Il ritorno sarà giovedì 3 novembre a Los Angeles, dove i Galaxy nell’ anno non sono mai stati sconfitti. La vincente se la vedrà poi contro il Real Salt Lake City o Seattle.

Termiamo con il pezzo simbolo della musica popolare – country americana:

il brano, pubblicato nel 1971 ed eseguito dal cantautore statunitense Don McLean dura 8 minuti e mezzo e non credo ci sia americano che non conosca il testo; le parole fanno riferimento al “giorno in cui la musica morì“, il giorno del disastro aereo dell’Iowa, il 3 febbraio 1959, in cui persero la vita Buddy Holly, Ritchie Valens, l’ autore di La Bamba (ne parleremo successivamente) e J.P. Richardson, in viaggio per un concerto.

In pratica però molti hanno interpretato il testo del brano in modi molto particolari con riferimenti politici e religiosi. In ogni caso la canzone è stata prima in classifica nel 1972 ed è ancora uno dei brani più importanti nelle classifiche di tutti i tempi americane e non.

Non a caso Madonna ne ha fatto una cover nel 2000 coadiuvata dall’ attore Rupert Everet:

Lascia un commento