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2 tatuaggi X 2 calciatori = 2 storie diverse

A luglio è nata la quintogenita di David Beckam (Tag) e Victoria, si chiama Harper Seven. La scelta del nome, come ha dichiarato il papà via facebook, nasce così: Harper è un omaggio alla scrittrice preferita dell’ex Spice, mentre Seven in ricordo del numero della maglietta di David ai tempi del Manchester United (Tag).

Ad ottobre David ha voluto omaggiare la piccola con un tatuaggio ed ha impresso sul dorso della sua mano la parola “love”…daltronde Harper Seven è la prima femminuccia di casa Beckam ed il papà ha perso la testa. Il tattoo è comparso sul profilo Twitter del centrocampista dei L.A.Galaxy (Tag) in un foto nella quale la piccola con la manina stringe il dito del padre; lo scatto dalla mamma Victoria Beckham, viene commentata così dai genitori: “Harper ama il nuovo tatuaggio dell’amore di papà” . 
 
Riassumendo, non si può negare che la scelta di “marchiarsi” dello “spice boy” sia stata un successo riconosciuto dalla sua famiglia, l’ opinione pubblica ed i mezzi d’ informazione. 
Non è cosi per tutti però…

Spostiamoci di vari kilometri, nel cuore della penisola arabica, in uno degli stati satellite USA (che poi i governi sono filoamericani dei paesi arabi sono proprio quelli che pululano di gruppi islamici fondamentalisti…mi fermo dato che la politica è un argomento, come promesso più volte, che non ci interesa di trattare sul blog).

I calciatori a fine carriera devono riflettere sul fatto che l’Arabia Saudita non è solamente il paradiso fiscale ed il paese dei balocchi…è meglio che lo sappiano, specialmente se provvisti di tatuaggi.

La storia che vi racconto è ambientata al Nassr, società di Riad che ha una lunga storia essendo nata nel 1955 e vanta 14 campionati, 6 coppe della corona e 3 cope del Principe Faisal Bin Fahad, una coppa dei campioni del Golfo, una Coppa delle Coppe dell’AFC, una supercoppa d’ Asia…daltronde il suo nome in arabo significa “vittoria”!

Il protagonista di questa storia è Juan Pablo Pin, centrocampista colombiano di 24 anni, giocatore ceduto in prestito proprio al Nassr. Nato, calcisticamente, nell’ Indipendiente di Medellin, nel 2007, a seguito della partecipazione al torneo di Tolone, colpì positivamente la dirigenza del Monaco e fu acquistato. Nel 2008 è stato mandato in prestito al Charleroi, per poi essere acquistato dal Galatasaray (Tag).

 Juan Pablo, oltre ad essere un’ ala molto tecnica, come Beckam, sempre come l’ inglese, adora i tatuaggi e se ne è ricoperto le braccia.

Un pomeriggio di ottobre (proprio mentre usciva la notizia del tattoo di Beckam), mentre faceva shopping in un centro commerciale con la moglie incinta, è stato fermato dagli agenti della Commissione per la Promozione della Virtù e Prevenzione del Vizio e trattenuto in ufficio. L’ accusa? Essere tatuato e mostrare in pubblico il corpo di tale reato.

La Commissione aveva avvertito il club ond’evitare spiacevoli episodi e lo stesso giocatore: “I tatuaggi hanno effetti negativi sulla gioventù saudita – aveva fatto sapere l’inflessibile organo che tutela ogni virtù -. Comunichiamo alle società che devono avvertire tutti i giocatori stranieri con tatuaggi affinché li coprano prima di scendere in campo o di girare per le strade. Con magliette a maniche lunghe e pantaloni altrettanto lunghi, qualora detti tatuaggi fossero sulle gambe”.

La società è intervenuta per preservare il calciatore scongiurando ogni tipo di problema…ovviamente, però Juan Pablo ha dichiarato di voler lasciare il paese.

 I’ve Got You Under My Skin è una canzone portata alla fama di Frank Sinatra nel 1946, seppur venuta alla luce 10 anni prima, scritta per Nata per danzare (Born to Dance), un film musical.

Ci sono state molte cover famose, in particolare quelle di Michael Bolton, Ella Fitzgerald e Michael Bublé; una versione interessante è quelle di Sinatra in duetto con Bono, leader degli U2.

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