Per la squadra del cuore..nude!
Il calcio moderno ha destabilizzato i tifosi, i veri tifosi, vediamo scomparire tutto ciò che ci apparteneva e finiremo con un sport americanizzato per la TV, ma che finiremo, ci siamo quasi: le mascotte, lo speaker, le ragazze pon-pon, magari avremo qualche regola nuova per aumentare i goals e queste partite, che finiranno 109-87, le si potranno vedere on-demand, ognuno in camera sua con la sciarpetta comprata nel negozio dentro lo stadio ed i pop corn.
Però, chissà per quanto, ci siamo noi e ci sono persone come noi in tutto il mondo che vivono la bellezza e la sofferenza del “pallone” regala, non solo durante il match, ma tutta la settimana, 7 giorni su 7.
Questa che segue è una storia che potrebbe essere banale, ma non lo è, è di puro romanticismo…ed il calcio, di romanticismo, ce ne ha regalato negli anni!
Quando eravamo fanciulli la frase che sentivamo più spesso era “non prendere le caramelle dagli sconosciuti che ci mettono la droga”, poi in adolescenza “non toccarti, che diventi cieco” e crescendo ne abbiamo avuta una per ogni fase di vita; negli ultimi anni oltre a “i parcheggi” che mancano, il “lavoro al ministero” che tutti ci vorrebbero offrire e che non cè, la frase ricorrente, anzi la parola, è “crisi”; si “c’è la crisi!”. I soldi non bastano mai a chi li ha, figuriamoci a chi non ne ha. Questa situaione colpisce anche il gioco più bello del mondo, specialmente in Italia. Ovviamente la crisi ci tocca sempre vicini e quando non tocca all’ operaio, ma ad un imprenditore, questi è sicuramente il presidente della squadra di calcio che tifa l’ operaio. Il calcio, si sa, è lo sport più amato dalla working class.
Come accennato in altri articoli precedenti, il nostro campionato non è più lo stesso, i campioni qui non vengono ed i “fenomeni nostrani” se ne vanno all’ estero… ma anche in altri paesi sta arrivando la crisi, si sente di giocatori senza stipendio, di squadre indebitate e fallimenti; una società calcistica che fallisce porta un dramma ai propri tifosi che possono trovare la propria squadra del cuore :
- nella categorie inferiori (quindi con trasferte nei comuni adiacenti, spalti vuoti e livello agonistico pari a “0”);
- scomparsa, finita(in attesa di un imprenditore di un’ altra città che per lucro la ricrei dal nulla);
- accorpata ad un’ altra squadra (magari con altri colori).
A Cracovia, i tifosi dell’ Hutnik rischiano grosso.
L’ Hutnik, o meglio il KS Hutnik Nowa Huta, è un club di calcio polacco del Nowa Huta, un distretto di Cracovia. La società fu fondata anni fa, nel 1950 e può vantare sette stagioni nella Ekstraklasa, la prima divisione nazionale.
Nella stagione 1995/96 la squadra arrivò terza in campionato, qualificandosi alla Coppa Uefa dell’ anno successivo! Ovviamente nel 1996 i polacchi non arrivarono vicini alla finale, però, prima di essere eliminati dal Monaco (0 : 1 e 1:3), batterono il Khazri Buzovna dell’ Azerbaigian (9:0 e 2:2) ed il SK Sigma Olomouc dealla Repubblica Ceca (0:1 e 3:1).
La squadra è stata sciolta a causa della sua debiti e rifondata, come Hutnik Nowa Huta, nel 2010 ricominciando dalla Malopolska, la quarta lega.
Negli anni aveva già cambiato il nome altre volte:
- 1952: Stal Nowa Huta
- 1956: Hutnik Nowa Huta
- 1984: Hutnik Kraków.
In questi giorni, per dissetare i creditori dell’ Hutnik Cracovia è nata un’ idea originale (alla full monty) di alcune tifose: un calendario senza veli.
Il quotidiano britannico “Metro” spiega che il calendario sarà messo in vendita, nella speranza che possa servire a risanare almeno in parte le casse della sofferente società calcistica. “Speriamo che il calendario dia ai nostri sostenitori maschili una vera emozione – ha dichiarato il portavoce del club Daniel Urbaniec – con il ricavato potremo migliorare le nostre strutture sportive”. Le foto non sono male, l’ idea è carina e sponsorizzata bene; il calendario avrà successo…speriamo che poi l’ Hutnik si salvi.
A questa esibizione senza veli dedichiamo Hot stuff
la canzone anni ’80 che ha ripreso notorietà con il film Full monty..è il pezzo dello spogliarello!
E’ un brano del 1979, il più famoso (probabilmente) di Donna Summer è quasi più rock che disco, genere preferito dall’ artista. La canzone ha vinto il doppio disco di platino; ha venduto oltre due milioni di copie negli Stati Uniti; rimase in vetta alla Billboard Hot 100 per tre settimane; ha vinto il Grammy Award come “migliore performance vocale femminile; la rivista Rolling Stone ha posizionato il brano alla posizione 103 della classifica delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi. Tante sono state le cover e gli utilizzi per la TV; ricordiamo il rifacimento di DJ Miko, quello di Siobhan Fahey, cantante delle Bananarama, quello delle Pussycat Dolls, di EliZe e della nostra Mietta col titolo “Musica che scoppia” (tristissima!)