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I giornali e la violenza di Inter vs Partizan del 25/10/2012

I giornalisti italiani hanno il potere di leggere il futuro ed hanno già descritto l’epilogo pieno di violenza della partita di oggi, 25 Ottobre 2012, tra Inter e Partizan Belgrado.

Tutti i giornali riportano la notizia di uno scontro finale per l’egemonia della gradinata del Partizan tra i due gruppi della tifoseria, i Grobari ed i Zabranjeni. La super rissa è organizzata (ed ovviamente resa pubblica) per la trasferta di Milano; giustamente i serbi invece di risolvere i problemi in casa, hanno scelto una meta turistica, magari anche un po’ romantica.
Ma non finisce qui! Qualche giornalista ipotizza l’intervento dei ragazzi della Curva Sud del Milan nella disputa citando i fatti avvenuti durante il derby di Belgrado.

…senza contare che quasi tutte le testate da giorni fanno riferimento a Bogdan Ivanov.

I giornalisti con il loro panico mediatico sono riusciti a rovinare l’attesa di questo match e pure a far proibire l’alcol…uno dei soliti sospetti! 😉

Le parole chiave utilizzate dai pennivendoli in relazione ad una partita di pallone di coppa sono: pericolo, allarme, polizia, violenza, Ivan, paura, allerta, questura, arresti, fermi, tensione…

Il Tempo parla di Alta tensione

Io Messaggero di 300 fermati

Sport mediaset parla di rischio ultrà serbi

Corriere della sera: alto rischio, preoccupazione

Il Giorno: sotto assedio per la calata degli ultrà serbi

Quotidiano Nazionale: allarme ultras

La Gazzetta: allarme rosso ultrà

Finiamo con questa “canzone” (non me la sento di chiamarla canzone!) base techno de I Tamarri, dello Zoo di 105, Panico paura.

Un pensiero su “I giornali e la violenza di Inter vs Partizan del 25/10/2012

  • footballa45giri

    Milano-ultrà, zero incidenti
    Il Questore: “Lavoro premiato”

    Milano, 26 ottobre 2012

    Inter-Partizan, tutto è filato liscio. Il questore Savina, ha incontrato la stampa per tracciare un bilancio completo di una giornata che presentava molti punti critici e tante problematiche per la tenuta dell’ordine pubblico.
    Il giorno dopo Inter-Partizan, Milano si è risvegliata tranquilla. Ieri sera, a San Siro, tutto è filato liscio: il tanto temuto arrivo degli ultrà serbi è stato contenuto e gestito grazie all’eccellente servizio d’ordine curato dal questore di Milano, Luigi Savina. Il piano anti-ultrà ha funzionato a meraviglia: i circa 4000 tifosi del Partizan sono arrivati alla spicciolata in città, già dal mattino, con il grosso confluito allo stadio dopo le 17 riprendendo la strada di casa intorno alle 22. Guardata a vista di continuo, la tanto temuta onda serba è stata contenuta con la fattiva collaborazione della Gendarmeria serba e l’interessamento del Governo di Belgrado.

    ZERO INCIDENTI — Zero incidenti, nessun momento di tensione, né in zona San Siro né in città con quei pochi serbi (non quelli che hanno viaggiato nella carovana organizzata) che si sono spinti nel centro storico. Fino alle 13 resta in vigore il divieto di vendita degli alcolici in Stazione Centrale, nel centro storico, in zona San Siro e a Linate. Il questore di Milano, Luigi Savina, ha inonctrato stamattina la stampa per tracciare un bilancio completo di una giornata – ieri – che presentava molti punti critici e tante problematiche per la tenuta dell’ordine pubblico. Milano ha superato l’esame ultrà.

    ORE 11,16: COSI’ IL QUESTORE SAVINA

    “Era una partita abbastanza complessa, articolata, difficile, non soltanto perché c’era un brutto ricordo per la partita della Nazionale a Genova, dove la maggior parte della tifoseria era costituita dagli ultrà del Partizan, ma era anche la prima volta che tornavano da noi, c’era l’interesse comune dell’Italia e della Serbia affinché la partita si svolgesse nel modo più normale possibile”.

    “Ringrazio il Prefetto Manganelli, il capo della polizia, che partendo dai fatti di Genova ha sollecitato la nostra struttura a prendere la maggior parte dei contatti con la polizia serba, in maniera da conoscersi, comprendersi, scambio delle informazioni è fondamentale”.

    “Grazie al Governo e polizia serba: abbiamo trovato le porte aperte”.

    “Per questa partita abbiamo messo in campo la strategia delle informazioni: i colleghi serbi ci hanno messo a disposizione tutte le informazioni in loro possesso. E’ stato fondamentale. Abbiamo saputo il numero, della faida interna con la possibilità degli incidenti tra di loro, e questo ci ha consentito di mirare ai fianchi gli ultras serbi”

    “La polizia serba ha fatto un grandissimo lavoro, respingendo alle frontiere tantissimi ultrà serbi che tentavano di uscire e armati”.

    “La sera precedente alla partita in un club, a Sesto San Giovanni, abbiamo controllato un club di tifosi del Milan, dove c’erano una sessantina di serbi: il fatto che con noi c’erano poliziotti serbi li ha calmati.

    “600 poliziotti impegnati a Milano Sorvegliata tutta la città in maniera non invasiva: non c’erano reparti schierati, ma abbiamo presidiato tutto perché avevamo timore di incidenti”

    “L’impegno di tutti ha consentito che si sia svolta una partita senza un solo incidente”.

    ORE 11,27: LA CONSOLA DELLA SERBIA

    La Console serba ringrazia il Primo ministro serbo, i poliziotti serbi a Milano per 3 giorni e la polizia italiana.

    “Era una partita ad alto rischio, abbiamo lavorato bene con tutti con grande piacere”.

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