Canzoni sugli ultras

Heysel 1985 e la canzone Quella sera di maggio

La tragedia dell’Heysel di Bruxelles del 29 Maggio 1985 è al centro della canzone Quella sera di maggio degli EAM.

Una triste notte per il calcio quella della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool della quale vengono i brividi anche solo a parlarne; tornano in mente scene mostruose che fanno venire la voglia di non amare più il football..

La canzone Quella sera di maggio è degli EAM, una band che si definisce RAC e che è stata definita OI!, un grupo di musicisti variegato sia per origini di nascita sia per età: i componenti vengono da Anagni, Ravenna, Roma e Massa, tra il chitarrista ed il batterista ci sono 33 anni di differenza!

Ecco il brano della band di Massa:

Non abbiamo trovato in rete il testo, speriamo ci venga fornito da voi lettori (Footballer a 45 giri) o dalla stessa band.

Gli scampati alla tragedia si rivolsero ai giornalisti in tribuna stampa perché telefonassero in Italia, per rassicurare i familiari. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti. La diretta televisiva dell’incontro in Italia, su Rai Due, si aprì con il video volontariamente oscurato, mentre il costernato commentatore Bruno Pizzul tentava di attribuire l’imprevisto a cause tecniche; tuttavia il TG1 nel giro di pochi minuti iniziò a riportare le immagini degli incidenti e degli spettatori che cadevano a frotte nella scalinata, cosicché i telespettatori in attesa poterono comunque apprendere della tragedia in atto.

Si decise di giocare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus; la decisione fu presa dalle forze dell’ordine belghe e dai dirigenti UEFA, per evitare ulteriori tensioni, nonostante l’iniziale richiesta della società torinese di non disputarlo[1]. Il commentatore italiano Pizzul accolse con disappunto la decisione di disputare comunque l’incontro, promettendo al pubblico di commentarlo «in tono il più neutro […] impersonale […] e asettico possibile». La televisione tedesca si rifiutò di trasmettere la partita, mentre quella austriaca, pur non interrompendo la diretta, sospese la radiocronaca, mettendo in sovrimpressione una scritta che recitava: «questa che andiamo a trasmettere non è una manifestazione sportiva».

Lo juventino Michel Platini, autore dell’1-0 decisivo nella finale. La partita venne ugualmente giocata, nonostante la strage, per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico.
Alcuni giocatori della Juventus, tra cui Michel Platini, autore della rete decisiva, furono molto criticati da alcuni mass media italiani per essersi lasciati andare a esultanze eccessive vista la gravità degli eventi, ma la gioia durò poco: infatti lo stesso Platini il giorno dopo, quando tutti eran venuti a conoscenza della morte di 39 persone, dichiarò che di fronte a una tragedia di quel genere i festeggiamenti sportivi passavano in secondo piano. Anche Giampiero Boniperti, presidente bianconero, affermò che di fronte a quella situazione non era il caso di festeggiare la vittoria mentre il sindaco di Torino censurò l’esultanza nelle strade di alcune frange di sostenitori

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