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Cinema, calcio e poesia per Pier Paolo Pasolini

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Cinema, calcio e poesia sono stati tre punti fermi nella vita di Pier Paolo Pasolini, un mostro sacro tra gli artisti dello scorso secolo.

In onore di PPP è stato scritto un articolo su Repubblica, che vi riproponiamo: Assist, poesia e musica: a Rieti l’ultima partita di Pasolini.

Atto finale della rassegna “Pier Paolo!” di Giorgio Barberio Corsetti in onore dello scrittore e regista italiano ucciso nel 1975: un match mai visto, che tra zuffe, scivolate, danze, tiri e musica, racconterà la sua vita. E il suo smisurato amore per il calcio

“I pomeriggi che ho passato a giocare a pallone sui Prati di Caprara (giocavo anche sei-sette ore di seguito, ininterrottamente: ala destra, allora, e i miei amici, qualche anno dopo, mi avrebbero chiamato lo “Stukas”: ricordo dolce bieco) sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. Mi viene quasi un nodo alla gola, se ci penso”. Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali italiani di sempre, ucciso all’idroscalo di Ostia nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975, aveva una passione smisurata per il calcio, come dimostrano queste sue parole. Tanto che spesso si fermava alle partitelle informali sul ciglio delle strade o in periferia. E chiedeva di dare qualche calcio al pallone.

Anche per questo venerdì 12 settembre alle 20,30, presso lo Stadio del Rugby “Fassini” di Rieti, si terrà una inedita partita di calcio in onore dello scrittore e regista italiano di cui nel 2015 si celebrano i quarant’anni dalla sua efferata morte. Sarà un match vero ma, allo stesso tempo, molto particolare. Tra una giocata e l’altra, infatti, avrà luogo uno spettacolo corale dedicato a “PPP”: una fusione di brani e poesie e frammenti delle opere teatrali dell’autore friulano con scampoli della sua vita. Traendo ispirazione proprio dalla modalità di lavoro di Pasolini, veri calciatori condurranno la partita, mentre attori professionisti e non animeranno “il gioco” dello spettacolo, con il supporto di musicisti, tifosi e tutti coloro che aderiranno al progetto per raccontare Pasolini e il suo rapporto con lo sport. Tra incidenti in campo o sulle gradinate, zuffe, invasioni, danze, musica che, come si legge nei propositi della manifestazione, “trasformeranno l’agonismo in un grande affresco sulla collettività e la lotta per l’esistenza”.

Oltre alla partita-evento, il progetto “Pier Paolo!” in queste ultime settimane ha previsto la realizzazione di una serie di laboratori di recitazione e drammaturgia (circa tre cicli) per allievi attori, drammaturghi e per attori non professionisti, oltre a incontri aperti al pubblico con esperti dell’opera pasoliniana (cinema, poesia, teatro, narrativa). La partita sarà comunque il fiore all’occhiello del festival “Pier Paolo!”, rassegna del regista Giorgio Barberio Corsetti con il patrocinio della Regione Lazio e del progetto Abc (Arte Bellezza Cultura) della provincia di Roma. Un’opera sinora affiancata da molti incontri e altre manifestazioni. “E’ una rassegna nell’ambito del ‘cammino di San Francesco’”, spiega Barberio Corsetti. Come si legge sul sito ufficiale, per San Francesco, accanto ad Assisi e la Verna, la Valle Reatina era una delle sue tre patrie e così divenne la “Valle Santa”. San Francesco scelse la Valle Santa per compiere tre gesti fondamentali della sua vita spirituale: nel 1223 volle il primo Presepio della Cristianità, lo stesso anno scrisse la Regola definitiva dell’Ordine e infine, probabilmente, il Cantico delle Creature. “Il Cammino di Francesco” che si celebra oggi, dunque, è il percorso che il Santo compì nella Valle Santa.

“Del resto quella tra Francesco e Pier Paolo è una strana analogia”, continua Barberio Corsetti, “e così ho voluto rappresentare un evento poetico che potesse coinvolgere le realtà locali. Il calcio, come diceva Pasolini, è l’ultima rappresentazione sacra: una poesia che celebra l’amore per i corpi, la capacità profetica, la mutazione antropologica segnata da tv, consumismo ed edonismo”. La partita, spiega il regista, “sarà precisamente tra una squadra di un paese del ‘cammino di Francesco’, Cantalice, e un’altra di giovani juniores del Rieti. Parteciperanno attori e drammaturghi dei laboratorio partiti a inizio luglio, gruppi di tifosi del Rieti, membri dell’associazione “Teatro alchemico” di Rieti, rifugiati politici, ragazzi: tutti insieme intoneranno una straziante nostalgia di un tempo che non c’è più. Perché la vita è come una partita di calcio. E così”, conclude Barberio Corsetti, “anche quei giovani che non conoscono Pasolini e Modugno canteranno la loro canzone Che cosa sono le nuvole?, che sarà l’inno della partita”.

Ci permettiamo di aggiungere solamente il video di Che cosa sono le nuvole? del 1967

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