Cori da stadio

Calciatori, ultras Campobasso e Maledetta Primavera

ultras campobasso

I calciatori e gli ultras del Campobasso cantano un coro sulle note di Maledetta Primavera, una canzone uscita in vinile 45 giri nel 1981.

Il tutto avviene sotto e nel settore ospite dello stadio Civitelle di Agnone, e i giocatori ed i tifosi rossoblu per festeggiare il 2 a 0 all’Agnonese intonano il coro che dice:
Che importa se non arriva la promozione,
che vuoi che sia sempre sta categoria;
oh Campobasso io non vivo senza te!

Con parole simili o molto diverse, più o meno strofe, questa canzone di Loretta Goggi è molto diffusa tra le tifoserie italiane; in effetti si canta proprio bene ed è sempre una musica che coinvolge tutti.
Maledetta primavera, scritto da Amerigo Cassella e Totò Savio, è un brano che, sulle ali del secondo posto al festival di Sanremo del 1981, ha conquistato la critica; il pubblico lo ha ripagato con record di vendite del disco Maledetta primavera/Mi solletica l’idea inciso da WEA.
Inutile stare qui a citare le tante cover di altri cantanti e gli utilizzi per sigle tv, radio o jinlge.

Si dice che siano stati gli ultras dell’Hellas Verona i primi ad adottare questa canzone allo stadio durante una trasferta al Partenio di Avellino nel 1985, ma, come sempre è difficile, se non impossibile dare la paternità ad un coro dei tifosi o parlare di plagio e copie.

Intanto godiamoci l’originale di Loretta Goggi:

Ecco il testo di Maledetta Primavera:

Voglia di stringersi e poi
vino bianco, fiori e vecchie canzoni
e si rideva di noi
che imbroglio era
maledetta primavera.
Che resta di un sogno erotico se
al mattino è diventato un poeta
se a mani vuote di te
non so più fare
come se non fosse amore
se per errore
chiudo gli occhi e penso a te.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che imbroglio se
per innamorarmi basta un’ora
che fretta c’era
maledetta primavera
che fretta c’era
se fa male solo a me.
Che resta dentro di me
di carezze che non toccano il cuore
stelle una sola ce n’è
che mi può dare
la misura di un amore
se per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che importa se
per innamorarsi basta un’ora
che fretta c’era
maledetta primavera
che fretta c’era
maledetta come me.
Lasciami fare
come se non fosse amore
ma per errore
chiudi gli occhi e pensa a me.
Che importa se
per innamorarsi basta un’ora
che fretta c’era
maledetta primavera
che fretta c’era
lo sappiamo io e te
Na, na, na, na , na , na,
na, na, na, na, na, na,
maledetta primavera
na, na, na, na, na, na…

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